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"Invadere il campo delle tecnologie secondo nuovi paradigmi" La sfida che si apre oggi alla Chiesa, secondo il direttore di Aciprensa Alejandro Bermúdez

Giovanni Tridente, Pontificia UIniversità della Santa Croce - 03.11.2005

"Portare al servizio della Chiesa il potere delle tecnologie" considerandole secondo "nuovi paradigmi". Ne ha fatto una missione professionale il dott. Alejandro Bermúdez, direttore dell'Agenzia di stampa cattolica "Aciprensa" e collaboratore di EWTN in spagnolo, intervenuto mercoledì 2 novembre al consueto Incontro sulla Comunicazione Istituzionale.
Nell'introdurre il quotidiano lavoro svolto alla guida di una moderna agenzia di stanza presente sul web "Aciprensa" appunto, raggiungibile all'indirizzo generico www.aciprensa.com -, Bermúdez ha portato ai presenti una singolare testimonianza risalente ai primi anni del suo operato. Partecipando ad un convegno tenuto a Denver su nuove tecnologie ed evangelizzazione, rimase colpito dall'intervento del Card. Scola incentrato sul fatto che da sempre fosse stata la Chiesa ad introdurre nei piccoli borghi di provincia le innovazioni tecnologiche. "Un giorno mi sono però accorto che Chiesa e mezzi di comunicazione non erano più amici" perché noi cattolici molto probabilmente avevamo perso "l'onda dei nuovi media".
La sfida sta tutta nei "nuovi media", non tanto nei "mezzi di comunicazione in sé", ha affermato il direttore di Aciprensa. La stessa locuzione "mezzi di comunicazione" appare del tutto "antiquata". "Una volta i mezzi di comunicazione rispondevano a due categorie ben specifiche: trasmittente/ricevente e mezzo/messaggio. Tutto questo non appartiene più alla nostra epoca: lo stesso trasmittente può fungere da messaggio, così come il ricevente può tradursi in mezzo". E qui l'ospite ha portato l'esempio dell'eccezionale frontiera rappresentata ai giorni nostri dai "weblog" dove si crea un "rimescolamento" di mezzi, messaggi, trasmittenti e riceventi.
Traducendo poi in cifre l'attuale contesto massmediologico e le relative "conseguenze" sulla Chiesa, che si riflettono poi nell'essere propositivi o meno in tale ambito, Bermúdez ha affermato che esiste un 90% di "operatori cattolici" colpiti da "ignoranza", da una "incapacità di capire che siamo in un tempo nuovo" e che così come molti intendono i mezzi di comunicazione appartiene ad una visione passata. Esiste poi un 7% di persone che sono consapevoli della sfida "soltanto a metà", nel senso che non è in grado di capire quali siano "i nuovi modi di pensare che questa onda dei media ci porta". Si considera la tecnologia come un semplice "miglioramento di quelle cose che già facevamo". Per esempio: "un tempo c'era la posta, oggi ci sono le e-mail; oppure un tempo si chiacchierava, oggi ci sono le chat"
Ma la vera "chiamata" sta nel pensare alle nuove tecnologie come un "mondo dove è possibile essere onnipresenti" partecipando a quel "chiasso infomativo che permette poi di essere assimilati come un qualcosa di normale ed ovvio" e pertanto di avere voce in capitolo nel dibattito contemporaneo. Proprio ciò che a detta del direttore si sforza di fare Aciprensa: "generare un'abbondanza di informazione" con l'intento di ragionare secondo il paradigma "prendi, usa ed evangelizza". Questo metodo è funzionale poiché "da un punto di vista pratico porta più vantaggi e meno svantaggi". Il problema sarà poi quello di innestare nel sistema una serie di "giudizi morali" al fine di verificare come sia possibile "influire affinchè ci siano cambiamenti 'meno negativi' o 'più positivi'".
Nel dibattico intrattenuto con gli studenti presenti, Alejandro Bermúdez ha anche affermato che la Chiesa si trova oggi a dover affrontare due generi di problemi: "l'ostilità e l'indifferenza da parte dei mezzi di comunicazione. Siamo vittime di una ignoranza proattiva, i media vedono cha accade qualcosa di buono ma non ritengono opportuno comunicarlo".
"Le nuove tecnologie cambiano anche il modello di sostegno economico alle imprese" ha concluso l'ospite -. Chi offre un servizio non chiede più contributi ai riceventi ma si affida a partner terzi che dal sistema ricavano comunque benefici".