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Profilo & Missione

Speciale 40º Anniversario  Brochure istituzionale

La Pontificia Università della Santa Croce nasce dal desiderio di San Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei, di promuovere a Roma un centro superiore di studi ecclesiastici al servizio di tutta la Chiesa. Con la sua orazione e il suo paziente lavoro gettò le fondamenta dell’attuale Università della Santa Croce.

Tale desiderio fu portato a termine dal suo successore il Beato Álvaro del Portillo, il quale chiese alla Santa Sede la creazione dell'auspicato Centro in Roma. San Giovanni Paolo II promosse l'iniziativa e ne accolse la richiesta: il 9 gennaio 1985 fu istituito dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica il Centro Accademico Romano della Santa Croce. Il 9 gennaio 1990, la Congregazione eresse canonicamente, approvandone gli Statuti, l'Ateneo Romano della Santa Croce. Infine, il Santo Padre concesse il titolo di "Università Pontificia" il 15 luglio 1998.

La Pontificia Università della Santa Croce è attualmente costituita dalle Facoltà di Teologia, Diritto Canonico, Filosofia e Comunicazione Sociale Istituzionale; ne è parte essenziale anche l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare. La sede accademica si trova nel Palazzo S. Apollinare a Roma, mentre il Centro di Ricerca e la Biblioteca sono allocati in Via dei Farnesi.

La missione specifica della Pontificia Università della Santa Croce è quella di approfondire il contenuto intellettuale e la ricchezza antropologica della fede, stabilendo al contempo un dialogo con la cultura contemporanea.

L’impegno a cui tiene fede è lo stesso che nei secoli ha dato luogo in Europa all’istituzione universitaria, e cioè il rigore intellettuale della ricerca, a servizio di una fede che desidera comprendere per vivere e, comprendendo, essere in grado di mostrare le ragioni della propria speranza.

La Santa Croce viene pertanto incontro alle sfide del mondo odierno, che presenta ombre ma anche grandi possibilità, formando uomini e donne di fede – sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche –, i quali grazie ad una fede assimilata intellettualmente con profondità diventano capaci di stabilire un dialogo con la modernità e di proporre con convinzione e in modo convincente la luce di Cristo.

Fra le maggiori eredità spirituali ricevute da San Josemaría Escrivá vi è senza dubbio l’esortazione a coltivare una profonda unità di vita. Essa non si manifesta soltanto in una debita coerenza tra parole ed opere, ma anche attraverso l’armonia che deve esistere fra la formazione professionale ed intellettuale da una parte, e la formazione spirituale e teologica dall’altra.

Le attività accademiche, organizzate con uno spirito interdisciplinare, sono aperte a studiosi ed intellettuali di ambito filosofico, scientifico, economico, politico, ecc., fornendo gli elementi necessari per un vero dialogo della fede con il mondo.

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